LE STORIE DI MALTONI & C.
a cura di Gianfranco Maltoni, Roberto Bacchi e Tiziano Agazzi

NON SI SA MAI di Gianfranco Maltoni

Siamo negli anni 70, il bridge estivo romagnolo si svolgeva esclusivamente presso il circolo dei Forestieri di Cervia, vi partecipavano tutti i bridgisti romagnoli e molti turisti, italiani e stranieri.
Al Forestieri aleggiava come una delle coppie migliori un famoso duo cervese, soprannominato dai fans "FORCHETTE D'ARGENTO" (l'epitaffio derivava dalla vincita delle suddette forchette argentee in un torneo, forse San Marino, bah, chissa), conosciuti anche come Jean (Giancarlo P.) e Lillo De Lillis o Pilello (Nullo T.).
Durante un torneo estivo al loro tavolo si presenta una coppia straniera mai vista, a quei tempi si dichiarava a voce ed i due parlavano una strana lingua, sconosciuta ai nostri. Parlavano, parlavano, anche durante una dichiarazione che terminò a 3SA, a questo punto Jean disse a Lillo: "Cio, quist che què in's dirà miga al cherti, che me an capes un oscia at quel chi dis", [ndt: Non è che questi qua si dicono le carte, che non capisco alcunché di quel che dicono?] e Lillo di rimando: "las chi dega, te TACA PEC, TACA PEC!"... [ndt: lascia che dicano, tu attacca a picche, attacca a picche!]
Le novelle di Bob. Appunti per G. sul viaggio a Salsomaggiore (07/10/1993) di Roberto Bacchi (Bob)

Partenza h. 7,40 di sabato 1° maggio, cielo coperto, scarso traffico. Dopo un tentativo andato a male con Pavarotti, inseriamo una cassetta di lambada, in ricordo dell'ormai mitica trasferta a Rio per i campionati del mondo di Bridge.
Ore 8,30: pioggia a catinelle.
- Nord (Ughetto Tesorieri). "arcordat che me a so coma Prost"
- Sud (Roberto Bacchi): "perchè?"
- Nord: "cun l'acqua a merc pianin"
Pensiero di Sud: "Signor at' ringrezi"
Ore 9,45: un nastro di Mina "che è sempre Mina", sostituisce la lambada.
Ore 10 circa, la pioggia diventa pioggerellina e, immersa nel suo verde, appare tra la foschia Salso.
Prima tappa al palazzo dei congressi per un controllo di risultati e classifiche: la squadra del cuore sta dominando il suo girone.
Il primo dei nostri che incontriamo è Ramazzoni (Mario Mazzoni), poi Dalpi (Enzo Dal Pozzo) x due (il compagno era Roberto Bettini), Belletti e il capitano, il Nano (Coriolano Mazzolani).
L'ultimo, Gianfranco Maltoni detto "Tavor", lo becchiamo ancora in camera da letto, circondato dai bollettini e dalle dispense del "Fiori badile n° 16", che quest'anno è un'arma letale.
Per poter usare questo sistema ci vuole infatti un permesso speciale, praticamente un porto d'armi.
La parola d'ordine della squadra del cuore è "salvezza".
Nessuno infatti osa pronunciare la parola vittoria per paura che porti sfiga.
Si provvede all'alloggio di Nord e sud presso l'hotel Caprera e, dopo un breve spuntino, tutti al palazzo dei congressi per i due turni pomeridiani.
C'è tensione nell'aria, gesti scaramantici, disturbi intestinali.
I due incontri sono vinti, raggiungendo così l'obiettivo salvezza.
Cosa ci riserveranno i due turni serali?
La torta comincia a prendere forma: i leoni hanno sentito l'odore del sangue.
L'incontro con Como è drammatico, si rischia la penalizzazione, le tigri di Imola non escono dalla sala chiusa, c'è un reclamo!
Finalmente arrivano, gli occhi schizzano come palline del flipper sui risultati: "questa è buona, qui ci hanno regalato manche..."
Ma si, diavoli di Cervia, anche questa volta ce l'avete fatta.
Nel frattempo Milano ha vinto di brutto e risale la classifica, ma ben 17 punti la separano dai nostri.
Domani, ultimo incontro, c'è lo scontro diretto: "no pasaran".
Veglia d'armi all'hotel Principe.
Nella notte risplendono sulle teste dei nostri aureole di luce, presagio di quella che sarebbe stata la vittoria del giorno dopo.
IN MEMORIA DI SERGIO ZUCCHELLI di Tiziano Agazzi e Gianfranco Maltoni

Incontravo Sergio Zucchelli quando, studente universitario, alla fine degli anni cinquanta, frequentavo a Bologna il bar del Magistratus. Era un bolognese boccalone, che invitava sempre noi romagnoli ad imparare il bridge, visto che giocavamo bene a marafone.
L'ho incontrato di nuovo, dopo quasi trent'anni; io oscuro bridgista, lui campione del mondo.
Di questi incontri ho alcuni ricordi.
Una volta, durante una riunione del Consiglio Regionale, di cui entrambi facevamo parte, era iniziata una discussione sull'attribuzione di punti rossi o neri, a seconda del tipo di torneo. Zucchelli sembrava poco interessato alla questione. Quando fu richiesto il suo parere, rispose che, secondo lui, il problema dei punti neri non riguardava il Consiglio Regionale, ma l'estetista.
Un'altra volta lo incontrai nel corso di un torneo a squadre, organizzato dall'Associazione Bridge Imola, cui partecipavano anche alcune squadre di allievi. Dopo un incontro mi disse: "Oggi me ne capitano di tutti i colori. Durante la dichiarqazione un'avversaria mi ha detto che avrebbe voluto sapere quanti assi aveva il suo compagno, ma non sapeva come fare a chiederglielo. "Glielo chieda" ho detto io. Lei ha detto: "Quanti assi hai?". Lui ha risposto: "Due" ed hanno chiamato uno slam".
Mi congratulai con lui per la sua disponibilità e tolleranza nei confronti degli allievi e lui disse: "Aspetta, il bello viene adesso: ho perso l'incontro per due a sei".
Bibi (Tiziano Agazzi)

Conoscevo già Sergio Zucchelli, ma ne divenni amico quando il fu Andrea Chiodini mi reclutò per il secondo anno consecutivo per fare la Coppa Italia a squadre a Bologna. L'anno prima, eravamo arrivati alla finale a 16 a Chianciano con questa formazione: Canducci-Chiodini e Zannoni-Tesorieri-Maltoni, per rinforzare la squadra il Chiodo aveva ingaggiato Zucchelli, Zuc per gli amici, che avrebbe fatto copia con il sottoscritto. Zuc era un profesionista di bridge, grande accentratore, sempre circondato da un folto numero di simpatizzanti, amici, fans, discepoli, un simpatico burlone dalla battuta sempre pronta, ma al momento opportuno sapeva anche essere concreto, con me lo fu quando mi diede la dispensa del suo sistema da imparare; quando gli dissi che dieci giorni non sarebbero stati sufficienti, mi rispose che il sistema era praticamente naturale, quindi di facile assimilazione per un giocatore del mio livello. Alla faccia del naturale, erano 150 pagine piene di  sviluppi convenzionali e mancavano diverse aperture, io che lavoravo e avevo famiglia non avevo certamente il tempo sufficiente per dedicarmici nel giusto modo, così mi presentai totalmente rincoglionito e in panico da sistema, naturalmente non prendemmo mai. Successivamente ci siamo frequentati assiduamente nei periodi estivi degli anni 80-90, lui con al seguito il suo entourage risiedeva a Milano Marittima e frequentava assiduamente il Bridge Club in Piazzale Napoli. Amava poco la spiaggia per quanto adorava il nostro Circolo, arrivava nel primo pomeriggio e lo abbandonava solamente quando a Cesena vi erano le corse di trotto, quando tornava i rigatoni pasticciati e dell'ottimo vino allietavano la notte dei numerosi presenti; praticamente era sempre festa. Mitiche le sue partite a Yazzee con Nanin; dovete sapere che normalmente in una partita di Yazzee si fanno dai 1300 ai 1500 punti, le loro terminavano sempre dai 1800 ai 2000 e passa, un risultato che può capitarti una volta l'anno, con Sergio che ogni tanto mi chiamava per mostrarmi lo score inverosimile dell'avversario; dimenticavo di dirvi che Zuc era proprio orbo....
Estroso nella vita come nel bridge, negli anni 70 in coppia con Gianfranco Facchini ha vinto tornei e competizioni internazionali di ogni tipo, fino al titolo mondiale a squadre, Gran Maestro di bridge, con Facchini ha ideato il sistema Big Diamond ed è stato C.T. della nazionale femminile.
Finchè la malattia non lo ha debilitato ha continuato a frequentare il circolo dell'Associazione Bridge Bologna, poi dopo un lungo periodo di ricovero se n'è andato lasciandoci tanti bei ricordi.  
Gianfranco Maltoni
IL PROFESSORE di Roberto Bacchi (Bob)

Il professore è  un omino con gli occhiali, socio e assiduo frequentatore del Bridge Club di Milano Marittima, con il vezzo di rispondere citando frasi famose, meglio se in latino, anche se la sua preferita e ricorrente era: "aria di fessura, aria di sepoltura", tanto che anche con 40° lo si vedeva sempre con camicia, gilet, giacca e cappello, per non parlare delle finestre aperte che prontamente chiudeva.
Leggendario il suo "hic manebimus optimae", pronunciato durante una partita di scacchi, che gli fece fare un figurone nei confronti degli incolti angolisti, senza però evitargli la sconfitta.
Un giorno si presentò al Circolo un distinto signore, parlava tedesco e con tono deciso ci chiese se poteva giocare a scacchi con qualcuno, naturalmente il designato a tenere alto l'onore del Circolo fu il professore, non meno di 15 angolisti si accalcarono attorno alla scacchiera, tutti conoscevano l'estrosità del professore, la sua abilità consisteva nel farsi mangiare volutamente dei pezzi per poi eseguire dei contrattacchi inesorabili; la tensione aleggiava alta, quando dopo poche mosse il crauto, dopo aver mangiato un pedone, si alzò improvvisamente, in segno di vittoria diede la mano al professore e salutò tutti. Non vi dico l'incredulità dei presenti e dello stesso professore, i commenti all'accaduto si sprecavano, ma a distanza di tanti anni il mistero rimane, un solo pedone e il crauto si era preso la vittoria, mah.. Che fosse un ex SS?
Il professore, durante un torneo di bridge, ad una esplicita domanda sul perchè non avesse contrato un contratto finale degli avversari, non avendo argomenti tecnici validi, se la cavò con "una Signora non si contra!".
La frase suscitò commenti per lo più negativi, dal momento che la maggioranza dei bridgisti avrebbe contrato anche la nonna paralitica, solo che avesse avuto sentore del down.
Ci fu chi cercò di buttarla nel sentimentale, interpretando la frase come "non si contra quella particolare Signora", offrendo, in omaggio alla sua bellezza, invece di un fiore, un mazzetto di M.P..
Il vecchio presidente del Circolo, detto Joda per la proverbiale saggezza, disse, fra il generale stupore, che il non contrare la Signore era una cosa giusta.
Da un noto maschilista come lui la cosa era ai più incomprensibile, ma tutto si chiarì quando Joda concluse il suo pensiero dicendo: "non vanno contrate, bisognerebbe frustarle".
FU TURPILOQUIO CON TURLUPINAMENTO di Gianfranco Maltoni

Correva l'afosa serata dell'11 agosto 2004, quando 4 persone che potremmo definire amiche fuori dal tavolo..., dopo abbondante libagione preparata dalla "mamma", così conosciuta per l'innato amore, entusiasmo, dedizione e pazienza che mette in cucina, dove offre il meglio di se stessa da oltre un ...ennio; famose le circa 50 cotolette preparate in diverse occasioni per non più di 3/4 invitati, a cui vanno aggiunti almeno un chiletto di pasta a contenuto altamente sugoso, perché dovete sapere che il regolamento di casa prevede l'obbligo assoluto della scarpetta finale, dove solitamente entravano in azione 2 baldi giovanottoni attempati che con 4/5 fettone di toscano a testa facevano sparire ogni traccia di sugo, a questo aggiungerei un mix di crostini come antipasto, 3/4 contorni sempre diversi e innovativi, formaggi vari, salumi variegati e per finire si può scegliere, ma che dico scegliere, qui uno può mangiare tutto, fra gelato misto, frutta fresca, fichi caramellati con l'aggiunta di ogni tipo di frutta secca e loverie varie, sapientemente inventate e create da lei. Ma non tergiversiamo oltre e passiamo al racconto.
I 4 amici presero posto al tavolo verde dando il via ad una amichevole... battaglia a coppie fisse, nel più bel gioco del mondo: il BRIDGE. La formula adottata fu quella del Chicago ed il gioco procedette amabilmente senza tante sbavature, manche e slam venivano appellati e mantenuti, il più delle volte... così come i contratti slegnati. Le due coppie giocavano il medesimo sistema, nome anonimo, ma di cui si conosceva la provenienza: Faenza, mentre Cervia e Forlì erano state le successive tappe di perfezionamento.
Tutto procedeva piacevolmente e tranquillamente, fino a quando successe il patatrac, il misfatto, ovverossia il TURPILOQUIO CON TURLUPINAMENTO:

Nord (il Partner) Est (Stuzzichina) Sud (Il Maestro) Ovest (Mamma)
1 cuori (5°) ! Passo 1 picche
Passo Passo 2 fiori ! (ti ho preso)
Passo (pazienza) Passo 2 quadri Passo
Passo ! (ripreso) 2 cuori Passo
Passo 2 picche 2 SA ! (ripreso)
Passo (pazienza) Passo 3 fiori ! (meglio)
3 quadri (eh no) ! (ripreso) 3 cuori Passo
Passo ! (non vi salvate più) Passo Passo
Passo (pazienza)      
                                                                                                                          
Est attaccò con il Fante di picche e ....

  AR
A8765
A982
98
 
D87643
-
43
DF765
Nord
Ovest
Est
Sud
F1092
RD4
RF105
A4
  5
F10932
D76
R1032
 

a dire il vero, la vista del morto creò qualche malumore nella linea E/O ed il Turpiloquio del Maestro si trasformò in Turlupinamento:
3 cuori contrati ed imperdibilmente mantenuti. Per un momento i 4 amici non lo furono più, furoreggiarono tuoni e minacce contro il Maestro, riporto la più dolorosa: "non cenerai mai più a casa mia", ma fortunatamente nel breve... volgere di qualche istante il sorriso riprese il sopravvento e il TURPILOQUIO CON TURLUPINAMENTO finì con il piacere a tutti !?.
LA FEBBRE DEL MISTO  (dedicata all'amico Gianfranco Maltoni) di Roberto Bacchi 31.08.1993

A luglio e ad agosto al Circolo Bridge di Milano Marittima scoppia la febbre del misto. Nei mesi precedenti c'era stata dura lotta per l'accaparramento dei migliori partner, il cui mercato ha forti analogie con quello delle ciliegie, che hanno diversi prezzi a seconda della qualità.
Nel mercatino di Milano Marittima c'era un giocatore che, seguendo l'analogia delle ciliegie, era considerato come "un durone di Vignola", il massimo per una ciliegia.
A dire il vero alcune signore lo trovavano un po' sovrappeso, altre, che preferivano il tipo alla "Cesare Ragazzi", lo trovavano un po' spelacchiato; piccoli dettagli insignificanti in quanto la simpatia che sprigionava dal "durone" era come il cemento a presa rapida".
Tra i tanti assi nella sua manica, ne aveva uno che giocava solo nelle occasioni speciali: il baciamano.
Quando sollevava la testa dalla mano appena sfiorata, i suoi occhi sprigionavano scintille promettendo nelle tre ore del torneo avventure alla Indiana Jones.
Chi sarebbe stata la fortunata a far coppia con il principe delle ciliegie?
Su suggerimento del vecchio presidente del Circolo, detto anche Joda, la prescelta fu una signora di Milano, conosciuta per i frequenti soggiorni nella suite imperiale con torretta dell'hotel Principe di Ferrara.
I tanti anni di militanza bridgistica non avevano minimamente intaccato un carattere cordiale, unitamente ad un senso dell'umorismo difficilmente riscontrabile in una donna.
Durante il gioco il suo volto era sereno, nella buona come nella cattiva sorte, esempio vivente di come stare al tavolo.
Al primo torneo la licita della nuova coppia seguiva più o meno il ritmo della canzone "e levate a cammesella": ai suoi input lei rispondeva: "gnor no! gnor no!".
Quando poi lui, per recuperare, andò fuori sistema, fu la disfatta: uno zero con i baffi e la zanetta.
Con il passare delle mani la mascella del "durone" subì un progressivo abbassamento, la pelle cominciò a screpolarsi ed il viso finì per assumere la fattezza di un sauro.
Alla fine del torneo, la signora di Milano esclamò: "ho giocato con un visitor!".
LA PIU' GRANDE COPPIA MISTA DI OGNI TEMPO (dedicata all'amico Roberto Bacchi)  di Gianfranco Maltoni 02-07-1995
Dopo quella sera, per quello che seppero fare al tavolo da gioco, furono ribattezzati "la più grande coppia mista di ogni tempo".
Ebbene si cari amici, il vostro cronista vi sta per raccontare lo sconvolgente, insuperabile olocausto vissuto da quella coppia nello storico Mitchell del 1° luglio 1995 al Bridge Club di Milano Marittima.
Ebbi la fortuna di trovarmi all'angolo di quel mitico tavolo 5, lui detto "il Signor se c'è c'è, se non c'è pazienza", lei detta "la Signora l'ha detto Di Stefano"; ogni coppia avversaria si alzava da quel tavolo incredula, stupita, frastornata, il loro sincronismo, sia in dichiarazione che nel gioco della carta, lasciava avversari ed angolisti letteralmente a bocca aperta, mai in tanti anni di onorata carriera di angolista mi era capitato di assistere ad un filotto così inarrestabile di zeri, fra dichiarazione e gioco  ne ho contata almeno una dozzina di assoluti, uno di seguito all'altro, uno più inenarrabile dell'altro.
Tutti gli schemi (vedi appunti sul sistema da studiare in spiaggia) erano saltati, le bicolori d'intervento arricchivano gli scores degli avversari, la bussata al compagno comportava scarti di assi e re, però nonostante tutto questo, mi sento in dovere di rimarcare la bontà dei loro sentimenti verso gli avversari, entrambi infatti, appena si presentava la possibilità, incassavano le loro carte franche allo scopo di affrancare puntualmente i semi degli avversari, inoltre li contravano continuamente, procurando loro gioia e incredulità.
Dopo quella indimenticabile serata ho capito che dovevo fare ancora qualche cosa di utile per il nostro bridge:
a)  impedire all'amico Bob di tuffarsi a capo fitto dalla terrazza del Circolo
b) telefonare al C.T. e amico Sergio Zucchelli per consigliarli di non selezionare mai quella coppia.
IL DIRETTORE (dedicato a Rino Bonora) di Roberto Bacchi

Su una cosa in quel Circolo tutti erano d'accordo: il Direttore aveva le fisique du rol. Imponente, voce baritonale, capelli grigio ferro, volto dai tratti severi. I bridgisti emiliano-romagnoli lo apprezzavano per la sua imparzialità. I più deboli lo chiamavano "il giustiziere". I vecchi marpioni che cercavano di prendersi dei vantaggi, con lui non avevano vita facile. Nell'espletamento delle sue attività, affrontate con piglio bersaglieresco, era spietato e cercava di eliminare qualsiasi elemento di disturbo ravvisasse nella sala. Fra i suoi nemici dichiarati, gli angolisti che chiamava con disprezzo angolai e che considerava come un generale considera un disertore. Immancabilmente il nostro Direttore, prima dell'inizio del torneo si guardava intorno, e se vedeva giocatori senza partner, faceva di tutto per farli partecipare al gioco. Qualche volta il colpo gli riusciva e, se una di queste coppie dell'ultimo momento andava a premio, la sua soddisfazione saliva al massimo. Una sera, quando anche l'ultima coppia di ritardatari fu sistemata al tavolo, dalla saletta TV si mosse nell'ombra, con un passo furtivo l'angolista fischiatore. La preside che, unica, non era riuscita a trovare un partner, lo puntò con sguardo speranzoso; mai speranze furono così mal riposte. Per il Direttore quella fu una pagina nera indimenticabile, ma il peggio doveva ancora arrivare.
Quella notte, quando andò a letto, non si era ancora ripreso. In tanti anni di onorata carriera, una cosa del genere non gli era mai capitata. Tutto ebbe inizio quando, presentatosi al tavolo che aveva richiesto il suo intervento, dopo aver cortesemente salutato, chiese: chi ha chiamato? Ci fu un attimo di silenzio, poi, uno dei giocatori, il malefico Carletto, indicò col dito la persona che sedeva all'angolo: l'angolista urlatore di Forlì. Questo angolista è denominato "urlatore" a causa dell'alto timbro della voce con cui comunica a tutta la sala gli errori dei giocatori, il contratto giusto, l'eventuale attacco per il down. Il Direttore guardò con occhio rapace l'urlatore. Aveva lungamente sognato questo momento; lui nelle vesti dell'angelo vendicatore con spada fiammeggiante che cacciava dal torneo il perfido angolista. L'urlatore, presagendo la tempesta che si profilava minacciosa, giocò d'anticipo e, con faccia tosta da premio oscar, disse: "Volevo chiederle se gradirebbe qualche cosa da bere".
Al Direttore caddero le ali, la spada e le altre cose che è meglio non nominare; ancora una volta era stato beffato dall'angolista urlatore di Forlì.
L'ANGOLISTA (dedicato a Ugo Tesorieri) di Roberto Bacchi

In quel Circolo l'angolista era una specie protetta. A volte attorno ad un tavolo erano più gli angolisti dei giocatori. Il Direttore, durante il torneo non tollerava rumori estranei. Non appena l'angolista fischiatore attaccò il suo repertorio, il Direttore tuonò: chi è che fischia? E, come in una pubblicità televisiva, si alzarono diversi giocatori che risposero: sono io, sono io! Fu allora che il Direttore ebbe una folgorazione; capì che gli angolisti non erano stati creati per rendergli dura la conquista del paradiso, per imperscrutabili ragioni, anche gli angolisti erano creature di Dio! Appassionato di documentari, gli venne in mente l'esempio della savana, dove convivevano gli animali più disparati, ognuno dei quali aveva una sua funzione. Da quel momento non li chiamò più angolai ma... sciacalli!
LEONE CON LE PECORE E PECORA CON I LEONI - Dedicato ai componenti di quella squadra di Gianfranco Maltoni

Verso la fine degli anni 90, la squadra open di Forlì va a Salsomaggiore per affrontare la serie B.
Le tre coppie sono così formate: Coriolano Mazzolani (capitano) e Paolo Treossi, Gianfranco Maltoni e Massimo Viggi di Bologna, Luca Bellussi e Rocco La Torre di Venezia (amici del Viggi). Purtroppo all'ultimo momento il Nano, causa problemi di salute, deve dare forfait e al suo posto scritturiamo Mario Rossi che, pur non avendovi mai giocato assieme, farà coppia con il Treossi.
Il girone cui siamo stati assegnati si presenta molto duro, spiccano Milano e Treviso e sinceramente ci sembrano tutte fortissime. Sono il nuovo capitano, nonostante Rossi-Treossi siano una coppia scarsamente affiatata (hanno giocato due tornei di preparazione...), per il momento propongo di applicare la rotazione regolare delle coppie.
Al primo turno incontriamo Treviso, retrocessa l'anno prima, giocavamo con i sipari e in una delle prime mani chiedo all'avversario alla mia destra il significato di una dichiarazione del suo compagno, con distacco mi risponde che sono una coppia nuova e non è in grado di darmi spiegazioni precise; dopo qualche mano si ripete la medesima situazione, ma questa volta il suo tono è seccato, esprime superiorità ed ho l'impressione di venire considerato come lo zavaglino che rompe i cosiddetti, cosa che avverto per tutto l'incontro.
Dopo quattro giorni siamo in dirittura d'arrivo, abbiamo l'ultimo incontro, siamo davanti all'ingresso del Moresco (il palazzo dei congressi), quando mi si avvicina il borioso giocatore di Treviso incontrato al primo turno; il suo tono e modo di fare sono totalmente cambiati, è estremamente... rispettoso e cortese, loro, come la squadra che affronteremo, sono invischiati in zona retrocessione e, temendo che noi si giochi in scioltezza, quasi a testa bassa mi chiede di giocare normalmente.
Ebbene si, prima di affrontare l'ultimo incontro siamo già matematicamente i vincitori del girone e promossi in serie A.
La voglia di ricambiargli la moneta è grande, ma vedere un leone diventare pecora mi appaga pienamente e gli rispondo che la squadra di Forlì non regalerà niente a nessuno e così fu...
Viggi-Maltoni vincono la classifica Butler del girone (M.P. guadagnati per ogni mano giocata), Bellussi-La Torre sono 3° e il plauso maggiore va alla neo coppia Rossi-Treossi che sono 5°, un successo di squadra incredibile. Le pecore sono diventati leoni!!!
DEDICATO A ENRICO CANDOLI di Tiziano Agazzi

Quando ho cominciato a giocare a bridge, nel lontano 1972, Enrico Candoli era considerato uno dei più forti, forse il più forte, tra i giocatori romagnoli.
Non posso dire di averlo conosciuto bene: ci frequentavamo solo in occasione dei tornei. Per la conoscenza che ho avuto di lui credo però di poter affermare che era un giocatore degno di molto rispetto e, come uomo, degno di un rispetto ancora maggiore.
Negli anni settanta-ottanta la Coppa Siboni, organizzata dall'associazione Bridge Ravenna, era, in Romagna, il torneo a squadre più prestigioso. Si svolgeva, nella giornata di sabato, con la formula di un normale Danese, cui seguivano, nel pomeriggio di domenica, una semifinale e una finale tra le prime quattro squadre classificate.
In un'edizione avevano conquistato la finale una squadra di Forlì e una di Cesena. Dopo la prima metà dell'incontro Forlì aveva un vantaggio consistente; nella seconda metà, però, le cose cominciarono a cambiare ed io, che giocavo in sala chiusa, mi rendevo conto che la vittoria, che sembrava acquisita, era tornata in discussione. Terminato l'incontro, fatti e rifatti i conteggi, la vittoria venne attribuita a Forlì per un punto. Risultò che Forlì era stata addirittura in svantaggio ed aveva effettuato il sorpasso decisivo nell'ultima mano, giocando e mantenendo, in sala chiusa, un tranquillo contratto di due picche, mentre, in sala aperta, il giocatore di Cesena, convinto di dover recuperare punti a tutti i costi, era andato sotto di una presa, nel tentativo di farne una in più.
Festeggiamenti, premiazione. Avviandomi verso l'uscita, passai vicino a Candoli e Bondi e sentii la loro conversazione, Bondi chiedeva: "Allora abbiamo perso per un punto?" "Si". "E se facevo le due picche nell'ultima mano?". "Vincevamo noi di qualche punto". Breve pausa, poi, con voce quieta: "Pensa che nervoso avrebbero".

In quegli anni capitava spesso che un giocatore fosse costretto a dirigere, in mancanza di alternative valide, il torneo cui partecipava. In una serata del Campionato Romagnolo a squadre, che si svolgeva a Forlì, e che io dirigevo, fui chiamato a decidere su una contestazione fatta dagli avversari ad una coppia della squadra di Cesena. Presi una decisione sfavorevole ai cesenati. Al termine della serata ci fu una discussione. Un giocatore di Cesena giunse ad ipotizzare che potessi essere stato condizionato dal fatto che Cesena era una concorrente diretta della mia squadra per la vittoria finale. Candoli sedeva in disparte, apparentemente disinteressato, mangiando un piatto di maccheroncini. Gli chiesi cosa ne pensasse e mi rispose: "Secondo me avevamo ragione noi e tu hai fatto una sciocchezza, però il direttore sei tu e, se tu hai deciso così, va bene così". E continuò a mangiare di gusto.

Quando la malattia, per cui sarebbe morto, era in fase avanzata accettava, piuttosto che restare a casa a piangere sulla sua disgrazia, anche gli inviti a far parte di squadre improbabili e con esigue possibilità di affermazione, nonostante la sua presenza. Una sera sedevamo vicini a tavola a cena, durante la pausa tra il turno pomeridiano e quello serale di un torneo, l'atmosfera era allegra, come quella di una gita scolastica, e ci si prendeva in giro l'un l'altro per le nostre dichiarazioni e giocate, più o meno infelici. Ad un certo punto estrasse dalla tasca una scatoletta contenente alcune pillole e mi disse:
"Pensa, dottore, fino a poco tempo fa non ho mai preso medicine, adesso ne prendo tante e mi tocca morire lo stesso". Inghiottì una pillola e, dopo qualche minuto, rideva di gusto.
Dopo poche settimane morì. Grazie, Enrico. Da te ho imparato qualcosa sul bridge e molto sulla vita.
6!+1, 9/7/2012, di Gianfranco Maltoni

Invio questa mano capitata alcuni giorni fa durante uno dei tornei estivi che l'Ass. Bridge Forlì organizza presso un bagno di Lido di Savio e che un amico mi ha cortesemente passato al telefono. Per ovvi motivi non riporterò i nominativi di chi ha pottato ma solamente la provenienza e l'iniziale del nome, sono amici bolognesi/forlivesi/cervesi... e posso garantire buoni, ottimi giocatori (soprattutto lui...), mentre riporto nome e cognome dell'amico Pietro Gerra di Cervia che giocava con una compagna occasionale di cui non conosco il nominativo.

GERRA

M.

Partner GERRA

G.

Pass

Pass

Pass

1

2

3 *

3

4

4

5

5

Pass

Pass

6

Pass

Pass

6

Contro

FINE


Pare che finita la mano la sig.ra M. sbraitasse di brutto contro Gerra e C. prima di gettarsi completamente vestita in mare e che il signor G. dopo aver cercato inutilmente di fermarla, adducendo che era avvezzo a subire questi colpi e oramai vaccinato, sia però tornato a Cervia a piedi lungo la battigia, ripensando continuamente a quella mano. A proposito non vi ho detto il risultato: 6!+1, un brutto zero per gli amici bolognesi.

Le 26 carte dei trionfatori:

 

GERRA

Partner GERRA

R T 8

A J 9 7 4 3 2

T 9 7 6

-

-

7 4

A Q T 9 8 3

7 6 5 4


Come potete vedere con le Picche divise e grazie al Re di Fiori gentilmente secco e sotto impasse, il grande slam è imperdibile con soli 13 punti sulla linea.

News della Figb sulla stessa mano.
IL PASSO di Tiziano Agazzi

Spesso, come sostiene Maltoni, PASSO è la dichiarazione migliore, anche se appare difficile. Molti anni fa, durante un incontro a squadre, gli avversari avevano raggiunto, dopo una licitazione sofferta, un contratto di sei senza atout. Mia moglie, cui toccava licitare per ultima e che, fino a quel momento, aveva sempre dichiarato PASSO, si risvegliò dal suo sopore per chiedere a chi toccasse attaccare. Saputo che toccava a lei, disse trionfalmente CONTRO (non esistevano ancora i bidding box). Aveva in mano Asso e Re di picche. Gli avversari recepirono il messaggio e dichiararono sette fiori, che fecero...
LA PRIMA VOLTA (dedicata a Gianfranco Maltoni ed Enzo Dal Pozzo) 01/03/1995 di Roberto Bacchi

Per la prima volta nella storia del bridge, una coppia romagnola aveva vinto un simultaneo nazionale.
Al Circolo Bridge di Milano Marittima, dove un componente di questa forte coppia era socio, si creò una situazione simile a quella del film "Il padrino". F. troneggiante su di una poltrona, con baffi ed anello, ricevette il deferente omaggio dei soci tutti.
Durante queste manifestazioni, F. dimostrò compostezza ed equilibrio, commentando la sua prestazione con un "72". Alcuni soci non bridgisti, non sapendo che quel 72 si riferiva alla percentuale del punteggio, si giocarono il numero al lotto.
Quando fu la volta di Bob a presentare le congratulazioni, F., dopo il solito 72, disse "adesso ti racconto come ho vinto il simultaneo". Da quel giorno, ogni volta che F. incontrava l'amico Bob, gli raccontava di come aveva vinto il simultaneo. Il racconto aveva dei momenti in cui ricordava il film " La corazzata Potëmkin": F. ed E. che avanzavano inesorabili, le baionette grondanti sangue tra le urla di raccapriccio delle altre coppie.
L'amico Bob suggerì a F. di inserire anche la scena della carrozzella e di raccogliere il tutto in una cassetta intitolata "il c… di F."
SE SBAGLIATE (NEL BRIDGE CAPITA SPESSO) NON SCARICATE SUGLI ALTRI... - (Da Riflessioni - Il Franco Parlante n. 6 - agosto 2009) - G. Maltoni

Siamo Est/Ovest e arrivo ad un
tavolo dove giocano padre e figlia (giocare con mia figlia Lara era il sogno della mia vita, sin da piccola buona giocatrice di carte, quando mi giravo era anche svelta nell'approfittarne...), la ragazza gioca il contratto di 5 Fiori, contrato da Enzo, dopo che sull'apertura di 1 Fiori lui era intervenuto con 4 Picche. Il contratto va un down. Mi accorgo che non era difficile mantenere l'impegno ma, come mia buona abitudine, non lo faccio presente, non amo, come invece fanno altri, infilare il coltello nella piaga e svilire il giocante agli occhi del partner. Purtroppo, anche il mio partner se ne è accorto e, seppure a bassa voce, me lo fa presente. Evidentemente la ragazza sente, perchè, se un attimo prima mi aveva chiesto gentilmente chi segnava sullo score (era uno Scramble e gli Est-Ovest, pur continuando a girare, erano diventati Nord-Sud), alla mia risposta: "per me è uguale, potete segnare voi", si arrabbia di brutto e con tono ironico e duro mi dice che da sempre deve essere Sud a segnare, come a dire: giochi da una vita e ancora non lo sai! Al che l'adrenalina mi sale di brutto. Ma come, prima mi domandi chi segna, poi ti girano e mi dai del rinco!? Il padre, che ritengo persona saggia, accorgendosi che la situazione si è surriscaldata, cerca, giustamente e tranquillamente (forse troppo tranquillamente...) di calmare le acque. A me queste cose danno tanto, tanto fastidio, ma passo... Giocando due bord, alla mano successiva, la ragazza si trova di nuovo giocante, alle prese con il contratto di 4 Picche, stavolta contrato da me e lo mantiene (il mio contro, è dovuto al fatto che in zona contro prima, il mio partner ha dichiarato due colori ed io mi ritrovo 11 punti...).
Segno tranquillamente il risultato sullo score (so che non sarà certo l'ultimo zero che prendo...) e al cambio alzo i tacchi ma, giunto al tavolo accanto sento la ragazza sghignazzare e ironizzare ad alta voce sui nostri contro (tipo: ma chi credono di essere questi da contrare sempre...). Riporto dichiarazione e le mie carte in Sud  della mano n. 18, N/S in seconda:   4P ! m. i.  =  - 590

E   S       O    N         
pas pas     1P   2C
2P  Contro* pas  3F
3Q  Contro  4P   pas
pas Contro  fine
*il mio primo contro è sputnik, gli altri sono punitivi.

Le carte erano:
                P. -
                C. 109xxxx
                Q. xx
                F. ARFxx
P. ARDFxxx                  P. xxx
C. ADx                      C. Fx
Q. xxx                      Q. Axxx
F. -                        F. xxxx
                P. xxx
                C. Rx
                Q. RDFx
                F. Dxxx
Cara ragazza, tu sei giovane, di età e di bridge, forse non mi conosci bene, non contro i principianti o quanti altri per una forma di superiorità nei loro confronti o per rubare il top, contro a ragion veduta o almeno cerco di farlo da circa 35 anni...
BBO, INCONTRI DEL TERZO TIPO... (Da il Franco Parlante - Il bridge per G.Maltoni n. 11 gennaio 2010)

Sabato 30-01-2010 verso le 21,00 entro in BBO e mi infilo in un tavolo di sconosciuti, il livello è molto basso, ringrazio il cielo quando Enzo entra permettendomi di uscire per aprire un tavolo con lui. Per chi ancora non lo sapesse, BBO è forse il più grande sito di bridge on line, le opzioni a disposizione sono tante, ma la cosa più entusiasmante, almeno per il sottoscritto, sono quelli che chiamo "gli incontri del 3° tipo", per intenderci, quando al tuo tavolo appaiono personaggi lunari, estroversi al massimo, che conoscono tutte le lingue, si esprimono in modo variopinto, si dipingono grandi campioni e nell'immediato, non conoscendoti, ma sicuramente lo farebbero ugualmente, ti aggrediscono in diversi modi (dandoti del furbo, del pazzo, dell'incapace, del dilettante, facendoti domande mentre giochi e altre birichinate...), per poi, piano piano, se li sai prendere, entrare in confidenza e diventarti amico, scambiando con te innumerevoli chat.
Eh si, amici miei, provare per credere, is fantastic, non censurateli subito, sono personaggi del 3° tipo, degli extraterrestri, quando li avrete conosciuti bene vi daranno solo piacere, prendeteli come sono, non arrabbiatevi con loro, non respingeteli immediatamente, sono fatti così.
Allora, sono circa le 21,30, Enzo ha aperto il nuovo tavolo e si trova in Nord, in Est compare il nominativo Cleliamont, clicco sopra e appare: di Haiti, Campione, la sua didascalia è parte in inglese e parte in italiano, successivamente mi risponde di essere italiano, ma ne dubito, il suo italiano è
abbastanza stentato, con diverse imperfezioni nelle parole, una delle poche che scrive bene è cOgliOni (scritto proprio così). Apro di 1SA e sul 2 fiori interrogativo del mio rispondo 2 quadri che allerto (giochiamo Puppet Stayman e potrei avere 4° nobili), lui non chiede e attacca a cuori nella mia quarta, successivamente mi scrive "fai il furbo" e altro..., al che gli rispondo: "giochiamo Puppet Stayman caro pippettone" e da li è iniziata la chat idilliaca. La sua altezzosità bridgistica è super e la mette in mostra continuamente, sia schernendo gli avversari e, soprattutto, inveendo contro i vari compagni che si alternano di fronte a lui, e non vi dico cosa dice loro...
Un consiglio a tutti, se volete provare il brivido di giocare con il campione Cleliamont di Haiti, che dice di avere 90 anni (anche se vi consiglio di fare gli angolisti), andate su BBO e cliccate su "Cercalo o simili", vivrete una serata indimenticabile, da brividi!!!
Noi ci siamo divertiti un mondo con Mister Cleliamont, di Haiti, credetemi è un personaggio unico da non perdere, è stupendo, ma solo come avversario, mi raccomando!!! Se lo saprete prendere vi farà passare una serata fantastica, una serata di bridge del 3° tipo.
Ciao Cleliamont, ieri sera è stato fantastico giocare un'oretta contro di te, spero di ritrovarti presto, mister "non rompetemi i cOgliOni".
Amici bridgisti mi è apparso come d'incanto un meraviglioso libricino di un certo Giovanni Pascoli: "Myricae". Altro non è che una raccolta di poesie del grande poeta. Leggendolo mi è venuto alla mente un pensiero: la poesia è praticamente sparita,  anche nel bridge purtroppo, perché non resuscitarla.
Quando divenni novello bridgista, circa 40 anni addietro, si respirava un'aria diversa. Avevo 40 anni di meno, quindi uno spiritello migliore dell'attuale, ma molto di quello che ci circondava sapeva di poesia. Il futuro appariva roseo, la gente sprizzava felicità ed entusiasmo, gli amori erano sani e genuini, era bello divertirsi con poco, ritrovarsi in tanti, conoscersi tutti indiscriminatamente, rispettare e fidarsi del prossimo. Il gioco del bridge spesso ci pareva una poesia, lo era il tavolo di partita libera, lo stare in gruppo per fare i tornei romagnoli, il raccontarci e discutere le mani giocate, l'organizzare le trasferte verso i grandi tornei e campionati, quanta poesia avevano quelle trasferte di 3-4 giorni a Salsomaggiore. Bei ricordi, oggi la poesia se n'è ita ed io voglio farla tornare, come? Ad ogni novella allegherò una poesia, spero vi faccia piacere.
G. Maltoni

DOPO L'ACQUAZZONE - Giovanni Pascoli

Passò strosciando e sibilando il nero
nembo: or la chiesa squilla; il tetto, rosso,
luccica; un fresco odor del cimitero
                                     viene, di bosso.
Presso la chiesa; mentre la sua voce
tintinna, canta, a onde lunghe romba;
ruzza uno stuolo, ed alla grande croce
                                     tornano a bomba.
Un vel di pioggia vela l'orizzonte;
ma il cimitero, sotto il ciel sereno,
placido olezza; va da monte a monte
                                     l'arcobaleno.

RINCO PIRLONI COLPISCE ANCORA - Gianfranco Maltoni

Pirloni aveva sognato a lungo quel momento. Nel suo lungo palmares mancava solo il titolo di campione romagnolo a squadre, da anni lo inseguiva senza risultato, ma questa pareva la volta buona, la squadra era quadrata e agguerrita e lui si sentiva in gran forma; al grido "famoli neri" aveva incoraggiato i compagni e si era seduto al tavolo sipariato.
Il primo tempo aveva visto il nostro campione destreggiarsi abilmente e il parziale lo vedeva primeggiare di una quindicina di punti. tutto era pronto per l'ultimo round. Pirloni estrasse queste carte in Ovest:          AF73     765     A9753     9          e la dichiarazione sviluppò:

N               E               S               O
PAS          1F*           1P           CONTRO                1F = almeno 2 carte
PAS          3F*           PAS           3SA                       3F = rever massimo e colore 6° non chiuso
PAS          4P             PAS             ?

Pirloni rimase sbalordito dalla dichiarazione di 4 picche del compagno, "vuoi vedere che quel furbacchione di Sud mi ha fatto la psichica a picche, il mio ha sicuramente 4 carte di picche, al limite Sud ha interferito 4° per dare un attacco al suo, sai che ti dico: PASSO" e 4 picche fu il contratto finale.
Ecco le carte di Est/Ovest:         

RINCO              PARTNER                                        
AF75                  -
765                     AR9
A9753                RDF
9                         RDF10753

Epilogo:   2 down, contro 6 fiori o 6 quadri impedibili. Non vi dico la diversità di opinioni e altro... che intercorsero fra i due compagni.    

Ma il nostro amico non si abbatté e dopo alcune mani gli si presentò l'occasione per rifarsi: in Ovest aveva:   AD2   D   A8642   R975

E                   S                 RINCO             N
1C                PAS              2Q                 PAS                    
3Q                PAS              3P*                PAS                    3P/4F/4C = cue bid
4F*               PAS              4C*               PAS                
4SA              PAS              5C*               PAS                     5C = 2 assi senza la donna di atout
6Q                PAS              PAS              CONTRO
 ?

Come poteva Sud contrare una così perfetta licita, la voglia di surcontrare era tanta, ma alla fine Pirloni optò per il passo e 6Q !  fu il contratto finale.
La vista delle carte lo rese pensieroso ma felice:

RINCO PARTNER             

AD2                           1095
D                                A10864
A8642                        R973
R975                          A

Ricevette l'attacco di Dama di fiori, fatto un breve piano di gioco sciorinò velocemente tutta la sua maestria:
Asso di fiori seguito da Asso di cuori e cuori taglio, Re di fiori, via una picche dal morto e fiori taglio e cuori taglio con Sud che scarta una picche, Pirloni aveva la situazione in mano, la mano era contata e non c'era scampo per gli avversi, Nord doveva avere:  
Rx     RFxxx     DF10     DFx       giocò la quarta fiori e Nord andò in crisi, poi decise di scartare la sua quarta cuori, Rinco una volta tagliato, giocò cuori tagliato in mano per questo finale scritto:                 
                                                                                                                  Rx
                                                                                                                  -
                                                                                                                  DFx
                                                                                                                  -
                                                                                                   AD2                     109
                                                                                                   -                            10
                                                                                                   A8                         R9
                                                                                                             non conta

Asso di quadri e quadri al Re, 10 di cuori franco per lo scarto del 2 di picche e dolce attesa con la fourche di picche per un fantastico 6 quadri contrato e fatto, con applausi a scena aperta del pubblico, con pubblicazione della mano su Bridge d'Italia e forse su altre riviste specializzate, portato in trionfo dai compagni, insomma la fine di un incubo.
Poi improvvisamente si risvegliò da quel bellissimo sogno per rientrare nella realtà. La mano di Nord era leggermente diversa da quella ipotizzata:            

R      RFxxx     DF105     DFx                       risultato 1 down e mesto rientro a casa...
Dovete sapere chi era Rinco Pirloni:
nato in concomitanza con la nascita del Bridge, è un personaggio anomalo e antipatico, senza un volto definito, deve essere anche immortale, perché a distanza di tantissimi anni, riappare continuamente ai tavoli di bridge e con la sua losca e infida personalità... si impadronisce a turno della mente dei bridgisti, tanto che alcuni di loro spesso vengono ribattezzati i figli di Rinco Pirloni, per comodità abbreviato in "PIRLA".

Sono Est, dichiarante in prima contro zona:

E               S                O                N

PAS         1P               2F              2P
2SA         FINE                                                                Sud attacca Fante di picche e vedo queste 26 carte:

Ovest                      Est                                                   Prendo al morto con il Re e gioco piccola fiori, piccola da Nord, il 9
                                                                                       di mano e Sud prende con la Dama per rigiocare picche che prendo in
R3                           AD6                                               mano con l'Asso, gioco il 7 di fiori e sulla piccola di Sud passo il Re
RF4                         10963                                            che fa presa, rigioco il terzo giro di fiori e cadono Fante e Asso, io
A86                         R953                                             scarto il 3 di cuori. Sud ribadisce picche, scarto il 6 di quadri del morto
R10853                   97                                                  e prendo con la Donna. A questo punto i 2SA sono in cascina (3P + 2Q    
                                                                                     + 3F). Si può fare di più? Tentando di rubare una presa a cuori (se Sud            
dorme...), la difesa ha già preso due volte a fori, ha due picche franche e l'Asso di cuori, per un totale di 5 prese. L'Asso di cuori
dovrebbe averlo Sud, altrimenti dove aveva l'apertura? Quindi gioco cuori, tento di rubare una presa, non mi costa nulla, gioco
il 10 di cuori e sulla piccola di Sud passo tranquillamente il Re che altrettanto tranquillamente Nord mangia con l'Asso e rigiocando cuori per la Donna di Sud, gli permette di incassare le due picche franche e battere il contratto per l'immensa gioia del mio...
Le 52 carte, aimè, erano:

                  842                                          Avete visto che apertura aveva Sud, 12 punti che non valgono più di 8/9 in realtà,
                  A87                                         ma così la figura del PIRLA l'ha fatta il sottoscritto. Se avessi incassato le mie giocando
                  10742                                     quadri all'Asso del morto, le 2 fiori franche, quadri al Re in mano e 10 di cuori
                  F42                                         stando basso, avrei fatto 9 prese ugualmente, infatti Nord poteva incassare il 10 di
R3                             AD6                        quadri come 4° presa e il rimanente mi sarebbe spettato. Diffidate amici, diffidate,
RF4                          10963                      RINCO PIRLONI è sempre in agguato...
A86                          R953
R10853                    97
                 F10975
                 D52
                 DF
                 AD6
STORIA QUASI VERA DI UN BRIDGISTA - Da Bridge d'Italia del marzo 1977.
Carlo era al circolo e leggeva il programma del torneo di sabato e domenica. Gli sarebbe piaciuto parteciparvi, ma c'era il solito problema del partner. Lui rifiutava le mezze calzette, ma veniva rifiutato a sua volta da qualsiasi frazione di calza.
Andava passando in rassegna i possibili partner da contattare, ma gli mancava una graduatoria dei giocatori. Purtroppo mancava uno strumento elettronico per la misura del livello di ciascun giocatore, avevano inventato solamente quello basato sul principio dello scambio dei neutroni. Tale sistema era molto discusso perché valutava la coppia e non il singolo. Ossia non valutava i neutroni posseduti dal singolo, ma solo quelli in grado di migrare dall'uno all'altro partner. Carlo, in attesa della scoperta dell'apparecchio giusto, rifiutava le valutazioni di quello in uso, anche perché non aveva capito bene quali neutroni bisognava trasmettere al compagno.
Telefonò a qualche conoscente, ma tutti risultavano ormai impegnati, anche se non era vero.
Sabato sera si presentò ugualmente all'albergo sede del torneo. Nella hall molta animazione. Carlo si rivolse alla direzione per trovare un partner. Venne esposto il solito cartellino "cercasi partner".
Carlo era seduto in una poltrona in un angolo della hall e osservava il via vai delle coppie di giocatori che si scambiavano le ultime intese. In quel momento entra il Campione del mondo Belamì. Tutti si voltano. Il Campione guarda diritto e sembra distratto. Il Maestro, un noto personaggio locale, si alza e gli va incontro. Lo prende a braccetto con ostentato fastidio del Campione. Il Maestro con orgoglio malcelato lo conduce in un giro per la hall come al circo. Una signora si avvicina al Campione e gli strappa un bottone della giacca. L'unico rimasto. Gli altri erano stati strappati fuori dall'albergo dai ragazzini. Il mercato dei bottoni appartenuti ai grandi giocatori di bridge è molto vivo. Ci sono negozi appositamente autorizzati. Un bottone di Culberston, ad esempio, vale 2 milioni. I bottoni del Maestro valevano ancora poco. Si dà da fare per aumentarne la quotazione. Ha inventato anche un sistema licitativo nuovo. E' un sistema da lui stesso definito atomico. Col suo sistema riesce ad azzeccare sempre l'unica carta d'attacco che batte il contratto avversario. Nonostante tale ingegnoso sistema non è riuscito a diventare un campione, però è stato invitato dall'Istituto di Fisica per una conferenza sulla trasmissione delle immagini senza luce.
Arriva la chiamata dalla direzione. C'è un giocatore dispari. Lo presentano a Carlo: "Mi chiamo Alberto, gioco il sistema del Maestro. Fiori sempre forte con massimo 5 perdenti. Ti spiego meglio. Tutti gli Assi ed i Re sono sempre vincenti. Le prime tre carte sono sempre perdenti, dalla quarta carta in poi sono tutte vincenti, anche se si tratta di cartine. Una Donna vale mezzo punto. Una quarta carta in un colore ben messo vale un quarto di punto in più. Tre Assi valgono un quarto di punto in più. Un Fante secco vale mezzo punto in meno, il Re di cuori un decimo in più".
Carlo non ha ben capito. Prendono le carte e fanno un esempio. Carlo tenta di contare le perdenti ma non ci riesce. Corre a casa a prendere la macchina calcolatrice, ma quando torna all'albergo, Alberto non c'è più. Decide di andare al cinema.
Dopo qualche giorno ritorna al circolo. Trova i soliti soci raccolti intorno al Maestro, discutono una smazzata. E' un utile esercizio che il Maestro è solito presentare. Un esame corale delle varie ipotesi di licita e di linea di gioco. Ciascuno può intervenire ed a carte viste esibirsi in geniali soluzioni che destano la meraviglia dello stesso Maestro ed ognuno può elevarsi di grado nella graduatoria motu proprio.
Sono diventate così frequenti le elevazioni che dopo un certo periodo ciascun socio è stato fornito di grosse scarpe di piombo, tipo palombaro, da indossare nel circolo per evitare fenomeni di levitazione. Anzi la presidenza ha istituito un servizio di infermeria che si è dimostrato molto utile. E' successo che alcuni soci più bravi sono stati affetti da disturbi di autoesaltazione, per cui spesso si rendono necessarie iniezioni di psico-farmaci. Ad uno che arrivò ad affermare di essere Napoleone, il medico dell'infermeria ordinò il ricovero in manicomio.
Carlo aveva iniziato a frequentare quel circolo per un inconfessato tentativo di farsi un nome, ma essendo schivo e timido non si trovò bene in mezzo a tanti campioni orali. Egli in fondo giocava a bridge solo da 5 anni ed aveva ancora tante cose da imparare. Ma una cosa gli riusciva veramente difficile. Non era la compressione che già applicava con successo. Era invece il saluto. In quel circolo aveva finalmente capito che non bisogna salutare.
Chi saluta riconosce la superiorità altrui. Chi non saluta afferma la propria. Carlo con una cocciutaggine esasperante continuava a salutare. Cinque anni di esperienza venivano considerati veramente pochi. Alcuni sostengono che occorrono 30 anni per imparare a giocare a bridge. Questo tempo di maturazione è richiesto solo per gli uomini. Le donne vengono considerate idonee anche dopo 6 mesi, specie se belle. Povero Carlo, ne aveva già 55. Arrivare ad 80 gli sembrava difficile. Aveva pensato di emigrare all'estero. Lì poteva dire e far credere che giocava da 30 anni. Aveva pensato di rivolgersi al Governo. Poteva emanare una legge per il riscatto degli anni di laurea e del servizio militare. Si accorciava l'attesa di 10 anni.
In Italia poi era conosciuto come pigliacarte. Siccome a partita libera aveva vinto una sequenza di rubbers, era corsa voce che riusciva ad appropriarsi magicamente degli Assi e dei Re. Siccome però, a ramino perdeva sempre, spiegavano la cosa con l'evidente motivo che la magia non riusciva con i jolly.
Sicché nessuno voleva giocare con lui neanche a partita libera. Da un po' di tempo però faceva errori banali di cui non si sapeva spiegare il perché. Andò da uno psicanalista che gli spiegò tali errori provenire dall'inconscio. Farsi credere un pollo, in poche parole. Ma nessuno cadde nella rete e continuarono a rifiutarsi di giocare con lui. Aveva anche pensato, rischiando il manicomio, di andare a prendere lezioni dal Maestro. Non perché ne avesse bisogno, ma nella speranza che anche per lui come per gli altri ci fosse poi stata una promozione automatica.
Il Maestro spiegava le sue teorie con convinzione. C'era tra gli altri allievi, una signora giovane e simpatica, che non aveva capito il significato del 4 S.A. Nessuno l'aveva capito, ma la signora non sapeva fingere. Il Maestro ripeteva: "il 4 S.A. può servire:   1) per una declaratoria;   2) per una richiesta d'assi;    3) per una ponderativa;   4) per una replica;   5) per un responsorio.
La signora svenne e fu accompagnata in infermeria in stato confusionale acuto. A Carlo non piacevano questi spettacoli e chiuse con le lezioni.
Carlo aveva conosciuto molti giocatori in quei 5 anni. Ce n'erano di tutti i tipi. Quelli dai bottoni quotati molte centinaia di migliaia di lire, ma che al tavolo valevano poco.
Oltretutto giocavano a bridge solo da una diecina di anni. Erano riusciti a tanto con l'aiuto di esperti. Hanno un regista per il comportamento personale. Il regista poi, di volta in volta suggerisce un costumista, un dietologo ed un esperto in pubbliche relazioni. La prima cura viene data al modo di stilare la carta dal ventaglio. Uno schiocco secco e deciso. Agli ansiosi viene consigliato di non aprire e chiudere continuamente il ventaglio delle 13 carte. Bisogna mostrare sicurezza, sangue freddo e disinvoltura, come fanno quelli che giocano da 30 anni. Questi ultimi infatti possono giocare la carta giusta, grazie ad un meccanismo di riflessi condizionati che scatta ogni volta si presenta quella data combinazione di carte. Una specie di catena di montaggio che non richiede necessariamente intelligenza e fatica particolari.
Carlo avendo sentito dire di questa teoria, cominciò a giocare con sicurezza, senza riflettere, velocemente, con disinvoltura.
Lungi dal considerarlo un vecchio giocatore, fu accusato di voler profanare il bridge come un gioco qualunque e non uno sport per nobili, una facoltà di pochi. Carlo fu processato. Durante il dibattito pubblico si dichiarò innocente. Disse di amare il bridge e che mai avrebbe pensato di volerne negare la natura scientifica. Ma nessuno gli credette e fu condannato a giocare per tutto il resto della vita all'unico gioco degno di lui: l'assopigliatutto.

GLORIA

 

Al santo monte non verrai, Belacqua?

 

Io non verrò: l'andare in su che porta?

Lungi è la Gloria, e piedi e mani vuole;

e là non s'apre che al pregar la porta,

e qui star dietro il sasso a me non duole,

cantare udendo le cicale al sole

e le rane che gracidano, acqua, acqua.

 

G. Pascoli

 

Ornella - G. Maltoni

 

Stavo giocando a bridge al Circolo, quando arrivò una piacevole telefonata. Era Ornella, il marito, per lavoro, non sarebbe rientrato prima di qualche giorno. "Stai giocando? Possiamo vederci, ti va di lasciare il tavolo"?  "Arrivo". A quei tempi il bridge era come una droga, ma ve ne erano altre assai migliori. Ornella era una creatura deliziosa, con lunghi capelli ondulati e biondi, un viso dolcissimo e con un corpo idilliaco. La conoscevo da poco tempo e tra noi si era creata un'intesa meravigliosa. Mi accolse con il suo splendido sorriso e mi disse che doveva ancora terminare di farsi bella per me. Il brandy che sorseggiavo rischiò di andarmi di traverso quando si liberò della vestaglia e in piedi, davanti allo specchio, cominciò a spazzolarsi i capelli, coperta unicamente da un trasparentissimo négligé rosa, quasi un velo, che mi rivelava la stupenda visione del suo corpo perfetto. Ero così assorto in quella splendida visione che la sua voce mi giunse come un mormorio indistinto. Sebbene in ritardo, mi resi conto che Ornella aveva detto:  "Sai? Ho deciso di fare con te il prossimo torneo di Natale. In questi giorni ho studiato molto, ecc. ecc." Sobbalzai sulla poltrona e riuscì, non so come, a non scompormi più di tanto. Lei, intanto, stava proseguendo:

"Si, so bene che la prospettiva non ti alletta e che preferiresti giocare con qualcuno dei tuoi amici. Ma hai detto tante volte che nel Mitchell è soprattutto questione di fortuna... Ed allora a che ti serve un buon giocatore che può essere sfortunato? Io, invece, non sono brava però, in quanto al di dietro, sto attraversando un periodo veramente ottimo"...

Sorridendo, si affrettò ad aggiungere:

"No..., non ti preoccupare! Le mie misure sono sempre quelle, le circonferenze non sono aumentate ed il peso è immutato".

In risposta sorrisi anch'io e tuttavia, poiché su taluni argomenti non sono disposto a credere se non tocco con mano, mi sembrò giunto il momento di accertarmi che non mi avesse mentito...

E venne il gran giorno. La partecipazione era numerosissima, mi guardai attorno e la scorsi, attillatissima e sexy insieme al marito e con altri amici. Avremmo giocato uno scrambled-mitchell su 26 smazzate. Eravamo E/O e all'inizio Ornella palesò i segni di una certa emozione e tuttavia, poiché le smazzate non presentavano particolari difficoltà, i risultati furono abbastanza favorevoli. Quando restavano solamente 6 boards alla conclusione, eravamo sopra media, sicuramente a premio, ma non nelle prime posizioni. Era chiaro che questo avrebbe deluso le ambizioni di Ornella. Dovevo augurarmi che le ultime mani ci offrissero l'opportunità di fare degli ottimi risultati. Estrassi dall'astuccio:

                                                                                                                                  5     RF9874     F9     DF97

e restai deluso dalla prospettiva di veder giocare in attacco gli avversari.

Eravamo in prima contro zona. Onella disse passo e, quando l'avversario alla mia destra aprì di 1 Fiori, dichiarai 3 Cuori nell'intento di togliere spazio dichiarativo e dare un eventuale attacco alla mia compagna, ma gli avversari atterrarono a 7 Picche e Ornella dopo breve pensata mise sul tavolo il 5 di Cuori. Giù il morto e vidi:

 

RD3                                

AD2                                

D864                               

R53             Io

                   5                   Il giocante prese con l'Asso del morto per il mio 9 ed il suo 3, riscosse dalla mano l'Asso di Quadri e, tornando al 

                   RF9874        morto in atout, tagliò due giri di Quadri con la speranza di far cadere il Re. Si sfilò tutti gli atout della mano e, alle  

                   F9                 ultime quattro carte, la situazione era questa:

                   DF97                                                                              

                                         

-                                       Allorché apparve sul tavolo l'ultima atout, Ornella scartò una fiori, il morto eliminò la Dama di Quadri ed io, non

-                                       potendo aver dubbi sul fatto che il dichiarante possedesse l'Asso di Fiori, non esitai a privarmi del Re di Cuori.

D                                      Il contatto fu penalizzato di una presa e, quando aprimmo lo score, ci accorgemmo che per noi si trattava di un 

R53           Io                    top, poiché era l'unico risultato nella nostra colonna. Molti 6 Picche + 1, qualche 7 Picche, pochi 4 Picche + 2 e 

                  -                     vari 4 Picche + 3. Uno sguardo alle 52 carte mi permise di capire l'arcano:

                  R

                  -                                                                                                                                     RD3

                  DF9                                                                                                                                AD2

                                                                                                                                                         D864

                                                                                                                                 Ornella             R53              Io

                                                                                                                                  2                                           5

                                                                                                                                 105                                       RF9874

                                                                                                                                  R107532                              F9

                                                                                                                                  10864                                  DF97

                                                                                                                                                       AF1098764

                                                                                                                                                             6

  Evidentemente agli altri tavoli dopo l'intervento a Cuori l'attacco era stato                                             A

  di 10 di Cuori. A quattro carte la situazione era, quindi diventata:                                                          A2

                      -

                      -                                  

                      D                                

                      R53                             

-                                   -

-                                   R

R                                  -

1086                            DF9               e, sull'ultima Picche, la difesa non aveva potuto sottrarsi ad una compressione doppia grazie alla

                     4                                   minaccia del 6 di Cuori. Naturalmente non chiesi a Ornella perché aveva attaccato col 5 anziché

                     6                                   col 10 di Cuori e perché l'avesse conservato fino alla fine e cambiai tavolo, le mie nuove carte

                     A2                                erano:                            5     AF83     A7653     R93

 

Ornella aprì di 1 Cuori e, dopo la mia risposta di 4 Cuori, in un battibaleno arrivò a dichiararne sei.

Sull'attacco di Quadri prese di Asso, giocò il 5 di Picche per l'Asso della mano e tagliò due Quadri di mano e tre Picche al morto. L'ultima

Picche la tagliò di Asso, proseguì riscuotendo atout e concluse realizzando 13 prese per il nostro secondo top. La distribuzione completa:

 

             5

             AF83

             A7653

             R93

DF                     R108432

2                        765

DF1082              R9

D10742              F5

              A976                     ed è agevole constatare che, se il piccola slam a Cuori rappresenta già un ottimo contratto con 25 punti sulla 

              RD1094                 linea, ciò che più conta è che si tratta di una di quelle distribuzioni che possono essere offerte come esempio

              4                            di tagli incrociati da eseguirsi dopo aver riscosso le vincenti a lato. Se Ornella avesse attuato tale corretto

              A86                       piano di gioco anticipando l'incasso di Asso e Re di Fiori, non avrebbe determinato questa posizione finale:

 

              Io

              -

              -

              7

              R93

-                        R

-                        7

D                       -

D107                 F5

             Ornella                    nella quale, battendo il 10 di Cuori per eliminare l'ultimo atout, Ornella, del tutto inconsciamente, aveva nel

              -                            medesimo tempo compresso l'avversario di sinistra tra Quadri e Fiori.

              10                         Andammo al tavolo successivo e la mia compagna fu protagonista di un altro controgioco degno di nota.

               -                           Aveva aperto di 1 Picche, l'avversario alla sua sinistra aveva detto 4 Cuori e questo era restato il contratto

              A86                      finale per il Contro di Ornella ed il mio attacco di 8 di Picche.      Ecco le 52 carte:

 

              RDF632

              95

              52

Io           D84       Ornella

8                         A109754          Il dichiarante giocò dal morto il Fante di Picche, tagliò l'Asso e mise sul tavolo il Re di Quadri. Come

64                       A2                    avreste continuato al posto di Ornella, dopo aver preso d'Asso? Qual è la difesa che batte l'impegno?

F1074                 A83                 Quella che Ornella, sempre imprevedibile, trovò immediatamente: il 2 di Cuori. Dagli altri difensori questo 

1097632             AF                   controgioco non era stato effettuato e non fui molto meravigliato constatando che avevamo conseguito un

              -                                    altro top. Volevo congratularmi con la mia compagna ma, restai senza fiato allorché Ornella mi prevenne

              RDF10873                    dicendo: "Avrei voluto giocare Asso di Cuori e Cuori, ma ho calcolato che tu non potevi avere più di due

              RD96                            carte di Cuori e non ho voluto correre il rischio di compromettere il tuo eventuale Re secco o la Donna

              R5                                 seconda. Così ho preferito giocare la cartina... Ho fatto bene, vero? .... Io zitto....

 

Al nuovo tavolo osservai le mie carte:          AF3     F72     F52     AF109          Due Assi e quattro Fanti in una balorda mano piatta. Dissi

1 Fiori e Ornella, in pochi giri licitativi, volò a 6SA. L'attacco fu il 3 di Cuori ed ecco tutta la distribuzione che offre modo di apprezzare la

tecnica messa in mostra (oltre al resto...) da Ornella:

         

               AF3

               F72

               F52

               AF109

842                      1095

10843                  RD65

D643                   108                    Sul 2 del morto e sulla Dama di Est, Ornella prese con l'Asso per giocare il 3 di Fiori verso il 9 del morto. 

D8                       7542                  Vinta la presa tornò in mano con il Re di Fiori e riscosse Asso e Re di Quadri. Non essendo caduta la

             RD76                               Donna di Quadri, giocò Fiori rifacendo l'impasse e sulla quarta Fiori del morto scartò il 7 di Quadri. Si

             A9                                    dedicò, quindi, alle Picche e, quando arrivò alle ultime tre carte, aveva determinato, senza saperlo,

             AR97                               questa situazione:

             R63

              

             -                                       Sul Re di Picche l'avversario di sinistra, non potendo scartare la Dama di Quadri, si privò dell'8 di Cuori.

             F7                                    Onella tolse dal morto il Fante di Quadri e, poiché giocare Quadri le parve del tutto inutile, non ebbe 

             F                                      altra alternativa se non quella di esporre sul tavolo il 9 di Cuori. Fu coperto dal 10, dal Fante e dal Re di

             -                                       Est che consegnò l'ultima presa al 7 di Cuori del morto, a Ornella il contratto ed alla nostra coppia il top

-                     -                             della smazzata. Ben giocato! Dissi, rivolgendomi alla mia maliarda compagna. Anche gli avversari, due

108                 R65                        baldi giovanotti, galantemente si unirono al mio elogio. Non so se della mia compagna avessero ammirato

D                    -                             la tecnica più del resto o viceversa e ho il vago sospetto che non sarebbero stati altrettanto cavallereschi

-                     -                             se io avessi giocato con un diverso partner...

          R

          9                                        Arrivò, intanto, il nuovo cambio e ci accingemmo a giocare la penultima smazzata. Quando sfilai le carte

          9                                        dall'astuccio fui ancora una volta poco soddisfatto. Si trattava di:          865     AR102     54     10532

          -                                        Sentii però la mia compagna dare inizio alla dichiarazione dicendo 2 Fiori che, nel nostro sistema, è apertura 

                                                    forcing. Sulla mia risposta di 2 Cuori Ornella non stette a tergiversare: mi interrogò con 4SA e 5SA e

concluse a 7SA. L'avversario di destra disse Contro e lei surcontrò. Dopo lunga riflessione, l'attacco fu 6 di Cuori. Con non poca apprensione

misi sul tavolo le mie scarse ricchezze. Ornella mi gratificò di un sorriso, disse grazie e iniziò rapidamente a giocare. Se, prima del gioco, avessi

avuto modo di vedere le sue carte, le mie coronarie ne avrebbero pericolosamente risentito. La sua mano era:

 

                                                                                               AR10     54     ARD98732     -                e la distribuzione completa:

             865

             AR102

             54

             10532

D974               F32

F8763              D9

10                    F6

RF4                 AD9876                       Se l'attacco fosse stato a Fiori la difesa faceva le prime 6 prese! Con l'attacco Cuori la mia compagna

           AR10                                        aveva preso di Re, mentre il suo avversario di destra dava segni di evidente nervosismo, si era messa a

           54                                             riscuotere le Quadri. Prima dell'ultima Quadri e dopo aver battuto l'Asso di Picche la situazione era

           ARD98732                               questa:

           -

 

           8                                              Quando Ornella aveva giocato il 2 di Quadri l'avversario di sinistra aveva scartato il Re di Fiori non

           R10                                          potendo scartare Cuori e non osando togliersi la Dama di Picche per non consentire un successivo

           -                                               impasse al Fante, Ornella aveva eliminato l'8 di Picche, l'avversario di destra, in stato comatoso e con 

           10                                            ira mal repressa aveva gettato la Dama di Cuori. Proseguire con il Re di Picche per lo scarto del 10 di

D                  F3                                  Fiori e finire con la piccola Cuori per il sorpasso al Fante era stato più facile che tagliare la panna.

F8                D                                    Tredici prese fatte e top assoluto e mentre gli avversari discutevano animatamente... l'imprevedibile 

-                  -                                      Onella soavemente mi aveva detto:

R                 A                                    "Scusami, sul mio 4SA tu avrai risposto 5 Quadri, ma io ho sentito 5 Cuori!...

         R10                                           Ero ancora sotto shock quando arrivammo all'ultimo tavolo. Qui, con un sorriso melenso, ci accolse

         5                                               una signora ben nota, non tanto per il suo interesse ai fatti del bridge, quanto per il suo interesse ai fatti

         2                                               altrui, in più di un'occasione, anche ai nostri... Fu, pertanto, in un'atmosfera piuttosto fredda che, alla

         -                                                mia sinistra, Madama Pettegolezzo aprì le ostilità, tutti in zona, dicendo 1 Cuori, Ornella passò ed il

                                                          compagno di Lingualunga disse 1 Picche, io avevo:          -     10943     752     RF10965     e passai

a mia volta. Madama Pettegolezzo disse 2 Quadri e Ornella contrò. Il mio avversario di destra disse 2 Picche ed io, per un momento fui

tentato di annunziare la mia sesta di Fiori. Me ne astenni e disse Passo anche l'avversaria di sinistra. Ornella contrò nuovamente. A questo

punto il compagno di Lingualunga disse 3 Fiori che mi affrettai a contrare e la licitazione ebbe termine. La distribuzione completa era questa:

 

                  43                                     Non potendo attribuire a Ornella doti di chiaroveggenza e sapendo che per temperamento è portata

                  RD876                              a dichiarare aggressivamente cercando di assicurarsi il contratto, il suo atteggiamento in questa

                  AD108                             smazzata resta un mistero. Era nato soltanto dalla imprevedibilità propria delle sue reazioni o era

Io               A7         Ornella                stato specificatamente determinato dalla presenza di Madama Pettegolezzo? 

-                               ARDF8             Avrei potuto domandarglielo ma non lo feci...

10943                      AF5                   Dopo il mio attacco in atout il malcapitato dichiarante riuscì a mettere insieme cinque prese, facendoci

752                          RF943               segnare un 1100 che rappresentava il miglior risultato sulla nostra linea. Soddisfatti, raggiungemmo gli

RF10965                 -                         amici per andare a cena e Ornella tutta pimpante mi chiese:

                 1097652                           "Come ho giocato"?

                 2                                       "Come una dea"! Risposi.

                 6                                       "Potremmo aver vinto"? Domandò ancora.

                 D8432                              "Può darsi" mi limitai a dire, ma, in verità, non avevo dubbi in proposito.

                                                          Non fui, quindi, sorpreso quando ci comunicarono che la classifica ci vedeva al primo posto.

Ornella, entusiasta più che mai, mi saltò al collo e mormorò:

"lunedì mio marito parte per qualche giorno, che ne dici di festeggiare la nostra vittoria"? Indovinate la mia risposta...

Grazie, meravigliosa e soave Onella, non ti dimenticherò mai.

I PUFFINI DELL'ADRIATICO – Da Myricae di G. Pascoli

Tra cielo e mare (un rigo di carmino
recide intorno l'acque marezzate)
parlano. E' un'alba cerula d'estate:
non una randa in tutto quel turchino.

Pur voci reca il soffio del gherbino
con oziose e tremule risate.
Sono i puffini: sulle mute ondate
pende quel chiacchiericcio mattutino.

Sembra un vociare, per la calma, fioco
di marinai, ch'ad ora ad ora giunga
tra 'l fievole sciacquio della risacca:
quando, stagliate dentro l'oro e il fuoco
le paranzelle in una riga lunga
dondolano sul mar, liscio, di lacca.

LA PRIMA VOLTA DI EVA – G. Maltoni

La disarmonia di coppia (uomo e donna) è frequentemente dovuta la fatto che lui è un appassionato giocatore di bridge, mente lei non lo è. La situazione diventa ancora peggiore quando ambedue sono appassionati giocatori di bridge e per di più giocano assieme.
Io ed Eva appartenevamo al secondo caso e pensavamo che la reciproca attrazione fosse la garanzia  che ci avrebbe salvato da qualsiasi difficoltà.
Eva era la più bella, elegante, dolce, simpatica, e perchè no, brava allieva che avessi mai avuto. Aveva studiato attivamente tutte le dispense che le avevo dato e ogni giorno mi stupiva per la sua capacità di apprendimento e per altro...
Avevamo deciso che lei avrebbe fatto il suo debutto in un piccolo torneo estivo a coppie al Bridge Club di Milano Marittima.
Erano presenti parecchie coppie di buoni giocatori ed io speravo di non arrivare fra gli ultimi; ci riuscimmo e tutto cominciò alla prima mano.

Dichiarante Sud – Est/Ovest in seconda:

                    RD
                    AF98                               I nostri avversari atterrarono al contratto di 6
                    RD105                            Cuori che Eva, seduta in Est, contrò con un
                    1042                               sorriso a fior di labbra e un cenno confidenzia-
109753                         F86                le del capo. Attaccai con il 10 di Picche e il di-
52                                 RD3               chiarante guardò pensieroso Eva per un atti- 
964                               F872              mo, poi decise che o lei possedeva tutte le
653                               D97               atout restanti, nel qual caso non ci sarebbe
                    A42                                stato niente da fare, oppure il suo contro era
                    10764                            stupido, come effettivamente era! Fece due
                    A3                                  volte l'impasse agli onori di Cuori e andò sotto
                   ARF8                              di una presa: top assoluto, gli unici a contrare.
Sfortunatamente Eva mi sentì mormorare qualcosa a proposito dei contro arrischiati; tragico errore perchè lei si infiammò: "Credevo che ci fossimo messi d'accordo per una critica costruttiva! Garozzo dice che bisogna avere 33 punti-onore per dichiarare un piccolo slam: l'ho letto oggi pomeriggio. Avevo nove punti e ora tu critichi il mio contro quando il contratto è battuto? Non è vero che ho battuto il contratto?"
Si amore mio, era vero, ma se il dichiarante avesse tratto le dovute deduzioni dal contro, avrebbe giocato tre giri di fiori, facendo l'impasse alla Donna di Est, avrebbe incassato Re e Donna di Picche e i tre onori di Quadri; poi avrebbe tagliato l'Asso di Picche al morto e l'ultima Quadri in mano, restando con sole tre carte, fa l'impasse a Cuori e concede soltanto una presa in atout.
Un angelo di misericordia proteggeva la mia Eva. I punti arrivavano a frotte, mano dopo mano, mentre io facevo la parte di uno spettatore ammirato e giocatori di gran classe quella di vittime innocenti.
E solo ad ogni morte di vescovo quando siete accompagnati dalla fortuna, vi prendete una chance... Seduto in Nord avevo: 

A98                           Eva aprì di 1 Picche. Io accarezzai le mie belle Fiori e pensai
103                           che, se mai avessi avuto l'occasione di fare un bluff, questo
-                                era il momento: dichiarai 2 Cuori! Eva ripetè le Picche e io
RDF108754              conclusi, come pensavo, a 6 Picche. Ovest, però, contrò ed
                                 Eva surcontrò con la massima indignazione: nessuno aveva il diritto di contrare quello che io, suo maestro, avevo dichiarato! Mi preparavo per il peggio che sarebbe potuto succedere di lì a poco.
Dichiarante Sud – N/S in seconda.

                A98                                    Ora chi potrebbe rimproverare Ovest per aver
                103                                    attaccato con il Re di Quadri? Avevo nuove
                 -                                        speranze, ma divenni molto preoccupato quan-
                RDF108754                       do, guardando Eva capii che qualcosa non an-
R42                             53                   dava. Se si potesse uccidere un uomo con uno
RF874                         A965              sguardo, in quel momento sarei morto stecchi-
RD8                            1076542         to! Tentavo di fissare intensamente gli angoli
96                                3                    del soffitto e sapevo che solo la sua correttez-
                DF1076                             za le impediva di dirmi subito quello che pensa-
                D2                                     va. In un silenzio di ghiaccio vinse la prima pre-
                AF93                                 sa con l'Asso di Quadri, fece l'impasse al Re di
                A2                                     Picche e allineò tredici prese per un altro top,
                                                         ma poi scoppiò: “Che vuol dire questo, se posso chiedertelo? Sai cosa sarebbe successo se avessi avuto le Cuori? Il mio primo torneo e già tu ti dimostri un truffatore, un imbroglione, un ciarlatano, un … Non ci sono delle regole verso un tale comportamento? Ingannare me, ME! Tutto ciò è un buon motivo per chiudere il nostro rapporto!”
Chinai umilmente il capo, incapace com'ero di fermare un torrente in piena. Arrivarono ben presto le lacrime, ma poi, improvvisamente, vidi un lampo nei suoi occhi. Capii che aveva avuto un'idea, aveva trovato un modo terribile per rendere la pariglia. Allarmato mi chiesi che cosa avesse intenzione di fare.
E lei si vendicò nel modo più crudele possibile:
Dichiarante Nord – Tutti in seconda.

                  5                                        Si tatta di una di quelle mani mostruose che
                  95                                      dovrebbero essere bandite da ogni torneo e
                  -                                         che purtroppo hanno causato la rottura di
                  ARDF1096542                   troppe ottime coppie: sono assolutamente im-
F109763                  8                           possibili da trattare.
108764                    -                            Nord dichiarò 3 Senza Gambling mostrando
87                           ARDF10954          un solido colore minore: ce l'aveva infatti e 7
-                              873                       Fiori, era, naturalmente, il contratto corretto.
                  ARD42                               Tuttavia... Eva pensò a lungo, non sapeva
                  ARDF32                             quale fosse il significato dell'apertura di 3 SA,
                  63                                      ma era sicura che avrebbe battuto questo
                  -                                         contratto! D'alta parte sarebbe stato un vero
                                                            peccato nascondere un così bel colore di Quadri e allora, improvvisamente, si rese conto che...
Era arrivato il momento di vendicarsi! Non poteva pensare ad un bluff più bello che dichiarare, in questa situazione, un colore falso. Poi, quando avessimo subito un contro da 5000 punti, avrebbe potuto dire che io stesso ero stato il suo maestro.
Eh si, dichiarò 5 Fiori !!!
Povero, povero Sud, era caduto nella peggior trappola che mai fosse stata tesa. Sapeva ora che il partner aveva un solido colore di Quadri e naturalmente dichiarò 7 Quadri! Nord tentò disperatamente di salvare la situazione dichiarando 7 SA e dall'altra parte del tavolo vidi Eva diventare rossa come un peperone. Contrò con sufficiente presenza di spirito e incassò le pime nove prese: top assoluto! Ed Eva sentenziò: “Spero che tu abbia imparato a non fare mai più un bluff quando giochi con me. Non ne vale la pena”.
Ancora una volta non potevo far altro che chinare umilmente il capo e concentrarmi nel segnare il risultato sullo score.
Eva non mi aveva proprio perdonato e io, considerando quanto era successo ai nostri poveri avversari, decisi di non ingannare più nessuno con le mie dichiarazioni. E alla fine, a tarda notte, mentre tutti gli amici si complimentavano con noi per l'incredibile vittoria, eravamo riconciliati.
Declinammo l'invito degli amici per la pizzeria, la notte era giovane e l'allieva voleva e sapeva come ringraziare il suo maestro...
IL PRINCIPINO - G. Pascoli

Principino Rosso, giovinetto Sire,
che mostri d'un pensoso arabo gli occhi,
cui doriese vergine i ginocchi
abbracciò, toccò il mento e domò l'ire:

te vedess'io sopra il ginneto uscire
alla campagna in mezzo a lance e stocchi,
e i paggi, in gaio vortice, coi tocchi
piumati, sulla tua traccia garrire,

co' falchi al pugno! Nè vorrei, quest'io,
essere in tanto pedagogo austero,
su lenta mula, in lunga imbelle veste;

non barbuta tra l'ampio scalpitio
dello stuol; non aereo torriero:
si, tuo rubello nelle tue foreste.


IL RITORNO DI RINCO PIRLONI di G. Maltoni

I bridgisti romagnoli sono preoccupati, continuano a chiedermi dove sia finito l'amico RINCO PIRLONI, evidentemente Rinco, personaggio unico, non perchè il solo, ma per la sua innata capacità di entrare nelle menti altrui, praticamente una droga per tanti bridgisti, deve proprio essere entrato nei loro cuori o per meglio dire: "nelle loro menti". Amici carissimi non spaventatevi, Rinco è sempre fra noi, ho saputo che è riapparso ultimamente, durante un torneo al Golf di Milano Marittima. Eccolo in azione:

partner         Ovest        RINCO            Est
1SA              PAS             2SA*             PAS                             2SA = transfer per le Quadri, debole o forte
3F*               PAS             4F*                PAS                            3F = fit a Quadri e mano massima
4C*              PAS              5Q                PAS                            4F = naturale in visuale di slam
5C*              PAS              6Q                PAS                            4C-5C = cue bid
PAS            CONTRO     FINE

AF3                                   72                                                Risultato: 3 down e il meno 800 costa lo zero assoluto
AR85                                7                                                                  
F82                                   RD10963                                                    .
A107                                 F832

Dopo aver sbuffato perchè il partner non è passato su 5Q ma ha avuto la sfrontatezza di fare ancora cue bid forse Rinco si rende conto di aver esagerato e per una decina di mani si nasconde per tornare prepotentemente in zona contro prima, così:

RINCO             Sud                partner          Nord
PAS                   PAS                  PAS             1P
2C                      PAS                 3C                4F*                 4F = rever in canapè (4 + picche e 5 + fiori)
4C                    CONTRO         FINE

A84                                          10963                                    L'attacco è Re di Picche preso dall'Asso di Rinco che immediatamente
AF9765                                   R42                                       gioca il 4 di Quadri per il 10 di Sud la Dama del morto e l'Asso di Nord
4                                               RD653                                 che incassa Dama e Fante di Picche, l'Asso di Fiori e gioca l'ultima
F76                                          4                                            Picche per il taglio di Sud che porta al 2 down ed un meno 500 che
                                                                                               naturalmente significa zero assoluto, con le atout divise 2-2 è facile
constatare che la mano andava solamente un down, pagando 2 Picche + 1 Quadri + 1 Fiori, il risultato sarebbe stato ugualmente brutto ma non lo zero. Anche questa volta Pirloni se la prende con il partner che secondo lui non doveva dire 3 Cuori....
RINCO PIRLONI AL MEMORIAL BRESCIANI (4 ottobre 2014)
di G.Maltoni

Amici, Rinco è tornato,l'ho visto aggirarsi al Memorial Bresciani a squadre di Bologna, si spostava velocissimamente da una squadra all'altra, mollando pirlate a destra e manca, eccovene alcune cui ho avuto il piacere di assistere:

NORD     RINCO     SUD      PARTNER RINCO
4C            5C            PAS            6F
PAS         7F             PAS           PAS
PAS

Le sue carte:  P.   ARFxxx          quelle del partner:    x
                        C.   -                                                       xx
                        Q.   10x                                                  RD9xxxx
                        F.   ARxxx                                              xxx

2 down mannaggia, Rinco non vede l'ora di rifarsi, dopo alcune mani gli capita l'occasione:

NORD     RINCO     SUD     PARTNER RINCO
PAS          1C           2C*            2SA**
3P             4C           4P             PAS
PAS          5F          CONTRO   SURCONTRO***
PAS          PAS        PAS

Questa volta ci divertiamo pensa Pirloni, anche se il mio ha denunciato il fit a Cuori deve avere anche un buon fit a Fiori e
con la 5/5 che mi ritrovo andiamo all'incasso...

Le sue carte: P.   xx                       quelle del partner   x
                       C.   RFxxx                                               AD10xxx
                       Q.   R                                                      D10xxxx
                       F.   AD984                                               -

Il partner di Rinco con il surcontro voleva denunciare controllo di 1° giro, cioè il vuoto, ma Pirloni non l'aveva capito, 5 down surcontrate costano 2200 punti per gli avversari e la momentanea sparizione di Rinco Pirloni, pare che improvvisamente fosse apparso un coltellaccio lungo non meno di 30 cm.nelle mani del partner del Rinco....
RINCO PIRLONI AL PATTON DI FORLI' (21 ottobre 2014)
di G.Maltoni
Questa volta il Pirloni si è infiltrato nel Patton del martedì dell'Associazione Bridge Forlì.
Alla prima mano del torneo, la n. 11 si diverte mollando alla linea E/O le seguenti giuggiole, dichiarante Sud:

Ovest     Est                          S       W      N        E
Xxx         Rxx                          PAS  1Q    PAS   2F
Dxxx       A                             PAS  2Q     2C     3F*
ARDxx    --                             PAS   3SA  PAS  4SA
x             ADF109xxxx           PAS  5F**  PAS  6F
(*) Forcing
(**) ¼ Assi

Sull'attacco Asso di Picche e Picche il contratto va solo un down (a 3SA con attacco Cuori non si prende mai...)

Passano ben 10 mani prima che Rinco torni a farsi vedere, eccolo alla mano n. 21 palleggiarsi fra Est-Ovest, dichiara Nord:

Ovest    Est                         N       E         S       W
R63      109                        PAS  1Q       1C     1SA
DF95    7                            2C     3F        PAS  3SA ?
763       ADF92                  PAS   PAS ?  Fine
D104    A9875

Su attacco Dama di Picche il contratto va miseramente 3 down

Alla mano n. 25 vedo Pirloni tuffarsi nella testa di Sud e terminare in quella di Est facendo accadere questo (dichiarante Nord):

N       E       S        W                                  652
PAS  PAS  PAS  1F                                  ARD98
1C    PAS  1P      Fine                              F109
                                                                   52
                                                         D74            83
                                                         F10            7543
                                                         R64            AD73
                                                         AR974        F63
                                                                  ARF109
                                                                  62
                                                                  852
                                                                  D108

Ovest attacca Asso di Fiori e sul 6 del compagno gioca il 10 di Cuori preso al morto, Picche all'Asso e Cuori al morto, ora anziché incassare un'altra Cuori franca fa di nuovo Picche per l'impasse preso da Ovest che rimette la terza Picche presa dal giocante con Est che scarta la terza Cuori, ora piccola Quadri verso il morto, piccola di Ovest e Dama di Est che impirlonato di brutto gioca il Fante di Fiori regalando il contratto, avesse giocato piccola Quadri per il Re (matematico del partner che aveva aperto...) e Quadri per il suo Asso e quarta Quadri in tavola che avrebbe assicurato il down.

E alla terzultima mano, la n. 2 con Est dichiarante il Rinconi si scaraventa nella mente di Ovest che sciorina la seguente pirlata:

E        S       W    N                                                   R632
PAS   PAS  1Q  CONTRO                                      AD2
2F *  2C     3F   3C                                                1093
Fine                                                                         R109 
(*) stop                                                     AD105                 987
                                                                  94                        F653
                                                                  D842                   R
                                                                  AD5                     86432
                                                                                   F4
                                                                                   R1087
                                                                                   AJ765
                                                                                   F7

Ovest attacca con il 4 di atout che arriva al 7 del giocante, piccola Fiori con Ovest che entra immediatamente d'Asso per rigiocare atout presa dal morto, 10 di Quadri in tavola, Re di Est, Asso di Sud che gioca il Fante di Fiori filato da tutti, il giocante rientra al morto con il terzo giro di atout, incassa il Re di Fiori scartando Picche (errore) e gioca il 9 di quadri sul quale Est scarta una picche ed Ovest fila, di nuovo Quadri con Est che scarta la seconda picche ed Ovest in presa con la forchetta Dama e otto commette la pirlata del Rinco, incassa anche la Dama affrancando la quinta Quadri al giocante, se prima avesse giocato Asso e Dama di Picche, Nord copre, Est taglia e Sud deve concedere le ultime due prese e il down ad Ovest, rimasto con la Dama di Quadri e il 10 di Picche franco.

E termino con questo numero alla mano n. 13 (pare sia il numero fortunato del Pirloni), dichiara Nord:

N       E                 S         W                                              R42
PAS  2Q*            PAS    2C **                                        D32
PAS  2SA***      PAS    3F ?                                          D107
PAS  3SA****   PAS    6Q                                             DF63
Fine                                                                     F93                         A1086
(*) multi                                                               54                            ARF9
(**) debole                                                         AR8654                  F
(***) bilanciata o tricolore                                108                         AR72
(****) 2 nob                                                                     D75
                                                                                          10876
                                                                                           932
                                                                                           954

Pirloni era seduto in Est ed alla dichiarazione di 6 Quadri del suo è rimasto a bocca aperta, ma resosi conto di star giocando la mano n. 13, numero che lui amava profondamente, non si perde d'animo e visto l'attacco di 9 di Fiori comincia a riprendersi, copre con il 10 del morto e si pappa il Fante di Nord, pone sul tavolo il Fante di Quadri lasciandolo arrivare alla Dama di Nord che rigioca il 2 di Cuori, Rinco è tentato di fare l'impasse, ma poi si ravvede e comincia a sentire odore di squeeze, gioca velocemente Asso, Re e piccola Cuori  tagliando e vedendo con piacere cadere la Dama di Cuori, batte Asso e Re di Quadri e le atout sono cortesemente divise 3-3, ora con la Dama di Fiori in Nord può affrancare il 7 e scartare così due delle tre Picche del morto et voilà, slam mantenuto e avversari esterrefatti per l'ennesima volta dal grande RINCO PIRLONI.
L'ULTIMA PIRLATA DI RINCO
di G.Maltoni

Democratico di Forlì. Mitchell del martedì con una ventina di tavoli, il Pirloni non può mancare, eccolo in azione:

EST              SUD           OVEST                 NORD

1Q              CONTRO         PAS                   2Q*
PAS              3Q*                PAS                    3C
PAS             PAS                PAS

Ecco le carte di N/S:

NORD                           SUD

Fxx                                Rxxx
R10xxx                         ADFx
Ax                                  Fxx
Rxx                               Ax

I due compagni si davano del Rinco a vicenda; secondo voi chi dei due era il vero Pirloni?


Alcune mani dopo si presenta questa mano con N/S in zona:

NORD                    EST                        SUD                      OVEST

1SA                         PAS                       2F*                           3F
3Q                           3P                          6Q                          CONTRO
PAS                        PAS                       PAS

                                             
                                                Dx
                                                Dxx
                                                ARD9xx
                                                Dx
                                -                            R10xxxxxx
                               Axx                       x
                               10xx                     -
                               ARFxxxx            10xxx
                                                  AFx
                                                  RFxxxx
                                                  Fxxx
                                                  -

Provate a immaginare dove sia seduto Rinco Pirloni, non è facile capirlo, la mano è incredibile in quanto presenta ben tre giocatori con una chicane, l'attacco di Est è ............FIORI per lo slam mantenuto, attacco da biasimare in quanto avendo 4 carte nel seme dichiarato a livello di tre dal compagno e con il salto a slam di Sud (considerato un buon giocatore) non pare debba avere riscontri positivi, quindi sono dell'idea che il Rinco si fosse annidato nella testa del povero Est che avrebbe dovuto attaccare Picche...


Ultima pirlata della serata in questa mano:

SUD               OVEST                  NORD                    EST

1Q                    2F                        CONTRO               PAS
2P                    PAS                       3F*                      CONTRO
3Q                   PAS                       4P                          PAS
PAS                PAS

Le carte di N/S:

NORD                        SUD

RDx                            Axxx
Fxxx                           Ax
DFxx                          R10xxxx
Ax                               R 

Con le Picche divise 3-3 si fanno 6 Picche, ma il contratto giusto è 6 Quadri, imperdibili anche con le Picche 4-2. Pare che il Rinco della situazione sia il povero Sud che a detta del compagno doveva dire PASSO sul CONTRO a 3F (notificando così controllo di 2° giro) anzichè dire 3Q. Voi cosa ne pensate? Che il vero Pirloni voglia rigirare le cose?
"Una grottesca serata di Bridge": Benito Maestroni era considerato nel suo circolo un maestro di bridge e in tutta la Romagna godeva di grande considerazione.
Venne invitato da Max, un carissimo amico di Bologna, per cenare assieme, parlare di bridge ed andare a teatro... (leggi tutto in pdf)
Divertitevi con la visita di Rinco Pirloni al Memorial Mazzolani, ecco qua (pdf)
VI RICORDATE DI EVA?  (leggi tutto in pdf)
RINCO PIRLONI E' SBUCATO FUORI NEL MOMENTO MENO OPPORTUNO....
Finale del Campionato Romagnolo 2014 (giocato martedì 03.02.2015 per impossibilità di campo nel 2014...). Dopo 2 serate eliminatorie, su 26 squadre partecipanti le prime 4 classificate nel Danese si contendono il titolo con semifinali e finali. La mia squadra (Imola - Dal Pozzo, Maltoni, Bacchi, Treossi, Mieti e Donati Giovanni) vince la semifinale di 2 IMP contro Torroni di Rimini e fa la finalissima con la squadra Generosi di Rimini (Generosi, Pecci Ferrante, Briolini, Fiorini, Pecci Clelia, Spina) che ha battuto nell'altra semifinale Forlì Bagordo.
Giochiamo un turno unico di 12 mani e senza infamia ne lode arriviamo alla 12° mano, l'ultima in assoluto; siamo E/O in zona contro prima e dichiara Est:


E. . . . . . . . . .S. . . . . . . . . . O. . . . . . . . . . N

pas. . . . . . . .pas. . . . . . . . . 1C. . . . . . . . .pas

1P. . . . . . . . .3F . . . . . . . . . 3C. . . . . . . . .pas

4F*. . . . . . . contro. . . . . . surcontro*. . . . . pas

4Q*. . . . . . . . pas. . . . . . . . .5Q*. . . . . . . .pas

6C . . . . . . . . .fine

 

Est . . . . . . . . . . . . Ovest

RF864 . . . . . . . . . . D5

ADJ . . . . . . . .. . . . .R109853

10. . . . . . . . . . . . . . A874

7643. . . . . . . . . . . . A

RINCO PIRLONI si è già manifestato in dichiarazione, dopo il passo iniziale di Est, Ovest, sull'intervento a 3F di Sud, dicendo 3C libero dovrebbe notificare una mano leggermente migliore, ma il brutto viene dopo: sul 4F del partner che denuncia fit a Cuori in mano massima (attenzione era pur sempre un passato di mano), sul contro di Sud, anziché dire 4C, il nostro surcontra denunciando cue-bid di 1° giro, poi sul 4Q cue-bid di Est prosegue con 5Q in chiara visuale di slam..., ora Est si ferma a fare due conti, il partner ha il Re di Cuori, l'Asso di Fiori o il vuoto, l'Asso di Quadri, deve avere anche la Dama di Picche e forse il Re di Quadri e chiude a 6C.
Ricevete l'attacco 9F, come giocate la mano?
RINCO PIRLONI si è insediato nella mente del giocante riuscendo a farlo andare down, se avesse mantenuto lo slam la nostra squadra avrebbe vinto il titolo per 1 o 2 IMP.
Avete mai assistito in diretta all'insediamento di RINCO PIRLONI nella mente del vostro partner che sta giocando un contratto tirato? Man mano che la giocata evolve, il vostro vis a vis diventa sempre più traballante nella sedia, comincia a toccare tutte le carte giocate, depone e riprende le carte rimaste da giocare più volte e voi soffrite, soffrite e vi concentrate per cercare di scacciare RINCO dalla sua mente, ma il più delle volte arriva puntuale la PIRLATA...
Ricapitoliamo, avete due possibilità:
A) Dirmi come avreste giocato la mano
B) Dirmi come ha giocato RINCO PIRLONI per andare down.

MA QUANTO E' BELLO QUESTO GIOCO!?!?!?

RINCO PIRLONI AL TORNEO CITTA' DI BOLOGNA A SQUADRE (3 ottobre 2015)
di Gianfranco Maltoni

90 squadre hanno partecipato al Torneo Città di Bologna dove, con l'Amico e partner Dalpi abbiamo fatto squadra con la bella e simpatica Patrizia Ferrarri ed il di lei altrettanto simpatico consorte Vittorio Anceschi, 7 incontri di 8 smazzate ci hanno visti duellare all'ultimo turno al tavolo 4, dove le fanciulle della squadra Loca ci hanno battuto 12 a 8 relegandoci all'11° posto (premio 1° squadra straniera).
Fra i partecipanti: Alfredo Versace, Lorenzo Lauria, Giovanni Donati, Giacomo Percario, Carlo Mariani, Monica Buratti, Valerio Giubilo, Mustafa Cem Tokay, Maurizio Pattacini, Caiti, Enza Rossano ed  Antonio Vivaldi. E mi scuso per i tanti che non ho menzionato...

Ma ecco alcune mani dove Rinco Pirloni ha colpito duro...

1°) Rinco Pirloni l'Allievo...

Partner. . . . Rinco
1P . . .... . . . 2Q
2SA . . . . . . .3F
3P . .. .. . ... .4Q
4C . . . . . . . .4SA
5C . . . . . . . .6Q

xx
//
ARD10xxx
Dxxx
........
RD109x
Axx
Fx
A10x

Ricevete l'attacco di Re di cuori, come pensate di fare la mano? Ecco Rinco in azione: liscia al morto e taglia il Re di cuori, gioca picche con l'avversario alla sua sinistra che mette subito l'Asso di picche e rinvia il 9 di fiori, Asso del morto e.... Re e Donna di picche trovandole divise 3-3, ora però le quadri sono 3-1 e l'inglorioso down è inevitabile (bisognava battere tutte le quadri e l'Asso di cuori, rimanendo a 3 carte dalla fine con:

x
//
//
Dx
...
RD10
//
//
//

Oltre alle picche divise 3-3 poteva esserci uno squeeze se chi aveva le 4 picche era in possesso anche del Re di fiori...

2°) Rinco Pirloni l'ubriaco...

Rinco.....Partner
2F* . . .... 2Q*
2SA* . .. . 3F*
3SA*.. .. . fine

2F = richiesta mezzi controlli
2Q= massimo un Re
2SA = 21-22 bilanciati
3F = interrogativa Puppet
3SA = non ho quarte nobili

Fx
AD
AFxxx
ARDx
...
Dx
F10xx
RDxx
xxx

a) Rinco decide di aprire la sua mano di 2 fiori???
b) Successivamente la tratta come una bilanciata???
c) Ma osservate il capolavoro nella giocata?????????

Riceve l'attacco di piccola picche da Re quarto, la compagnia prende d'Asso (5° IN PARTENZA) e rigioca il 9 bloccando il colore, vengono incassate 4 picche e Pirloni si esibisce nella giocata dal secolo:
scarta una quadri dal morto??? e.... una quadri??? e la Donna di cuori di mano, tenendo la scartina di fiori e andando GIUSTAMENTE un down...